Prove Invalsi: Contro la Meritocrazia NON COLLABORARE

"A inDire il vero non

mi Invalsi di nulla!!”



Quest'anno si terranno anche nelle scuole superiori i famigerati test Invalsi. Sappiamo come vengono usate simili prove dal Ministro: la manipolazione dei risultati (come nel caso dei test Ocse-Pisa) serve a "dimostrare" lo "sfascio" della scuola pubblica e l'esistenza dell' “emergenza educativa”, a corroborare le tesi

dei vari editorialisti “laudatores temporis actis” e a spianare la strada verso il sistema de-meritrocatico di Brunetta: cioè dare la possibilità ai dirigenti di decidere sulla paga dei docenti.

L’INVALSI è uno dei tre pilastri del sistema, insieme a INDIRE e ispettori scolastici, con cui vogliono disciplinare la scuola e traghettarla verso il sistema “a fasce” in cui, per legge (la Brunetta), almeno il 25% di docenti è non meritevole e da mettere alla gogna su internet e, domani, da pagare meno. Questo è scritto chiaramente sulla bozza di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio e nell’accordo firmato da Cisl, Uil e Ugl il 4 febbraio! Questo è ciò che tanti Tribunali, con sentenze, hanno reso inapplicabile: le fasce di merito non possono essere applicate fintanto non verranno rinnovati i contratti (2013). Questi signori, grazie ai loro servi, vorrebbero far entrare dalla finestra ciò non può entrare dalla porta!! Inoltre, le prove somministrate e i metodi di valutazione non tengono conto delle condizioni di partenza e dei diversi contesti in cui gli studenti si trovano.


Che fare? Non collaborare!

I collegi dei docenti di molte scuole italiane hanno votato mozioni in cui rifiutano di prestarsi al gioco del ministero e ribadiscono che le scuole non sono obbligate a fare i test. In ogni caso, nessun docente può essere obbligato a somministrare o correggere le prove!

Sosteniamo la campagna dei COBAS che su questo hanno raccolto il materiale e avviato la mobilitazione.

Il nostro MERITO supera da decenni il nostro stipendio!


DIFENDIAMO LA NOSTRA DIGNITÀ DI LAVORATORI

PER ESSERE DEGNI INSEGNANTI