Scuola. "TUTTIALMAREEEEE??" No grazie! Devo SCIOPERARE!
In allegato il volantino
la scuola allo sfascio: meglio che si parli d'altro,
meglio tagliare un mese di lezioni
L'antefatto
Un senatore del PDL, tal Giorgio Rosario Costa, presenta un disegno di legge che pare sia il più corto della storia, soltanto 16 parole, col quale propone di far slittare l'avvio dell'anno scolastico ad ottobre. Questo il testo: “Per le scuole di ogni ordine e grado l'anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre”. La telegraficità di tale proposta fa comprendere quale sia la considerazione di cui gode la scuola pubblica tra le fila del governo.
I motivi
“Provoca la anticipata chiusura della stagione estiva anche rispetto al ciclo meteorologico” e questo “determina per le regioni a vocazione balneare un conseguente accorciamento della stagione turistica, con cadute occupazionali e reddituali”.
Cosa ne pensa il ministro Gelmini
Il ministro Gelmini si dichiara immediatamente “molto aperta” alla proposta di far cominciare l'anno scolastico dopo il 30 settembre. La sua “apertura” è commovente e le motivazioni addotte fanno emozionare anche gli animi più duri: l'Italia è un paese che vive di turismo e la scuola ne ostacola lo sviluppo: “il nostro paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze. Posticipare l'apertura dell'anno scolastico potrebbe aiutare molte famiglie e dare anche un aiuto al settore turistico”.
Cosa ne pensa l'Unione Sindacale di Base della scuola
Come si può evitare di pensare che dietro si nasconde qualche altro brutto scherzo a danno dei lavoratori della scuola e soprattutto dei precari?
E' necessario ricordare al ministro che tanti lavoratori di tutti i settori stanno rimanendo senza lavoro e che la vacanza non è in cima ai loro pensieri? Ogni giorno arrivano notizie di licenziamenti, cassa integrazione e chiusure varie di aziende più o meno piccole e l'unica cosa di cui il governo si preoccupa è mandare gli italiani in vacanza. Le stesse vacanze che il fascismo fece fare ai partigiani?
Ma vediamo, invece, quali potrebbero essere i motivi che spingono il ministro a fare tale dichiarazioni. Il primo potrebbe essere il fatto che, in un momento di estrema lucidità, si sia resa conto che, dopo tutte le attenzioni che ha dedicato alla scuola, forse qualcosa le è sfuggito dal controllo e non è più sicura che l'anno scolastico prossimo venturo possa cominciare con regolarità a settembre e quindi ne auspica il rinvio.
Un secondo motivo potrebbe essere che, posticipando l'avvio dell'anno scolastico, si posticiperà anche la stipula dei contratti con i lavoratori precari con un ulteriore taglio che graverà sulle loro spalle: tanto per cominciare almeno due stipendi in meno, settembre e ottobre; meno tredicesima e meno ferie; un'indennità di disoccupazione proporzionale al servizio prestato.
La seconda che hai detto, direbbe qualcuno!
Questo, per noi, è mettere le mani nelle nostre tasche, è un tentativo ulteriore di farci pagare le loro malefatte per risanare una crisi che non hanno la minima intenzione né di pagare ma neppure di aiutarci a farlo.
La cassa dalla quale attingere a piene mani è la scuola pubblica e, dopo averla svuotata di mezzi, di risorse umane, di qualità potranno definitivamente decretarne la fine:
“è morta la scuola pubblica, viva la scuola privata.”