Vogliono cancellare lo Sciopero degli scrutini

In allegato il comunicato e le lettere alla commissione di garanzia

Nazionale -

Sciopero degli scrutini
"Interruzione di Pubblico Servizio”
da parte di quei Dirigenti Scolastici, provinciali e regionali
e anche da una parte della stampa, che non danno comunicazione della proclamazione dello sciopero degli scrutini.




L'RdB/USB scrive alla Commissione di Garanzia degli Scioperi nei pubblici servizi e prepara i contenziosi contro i responsabili di questo scempio della democrazia e della “legalità”!




Già da settimane l'RdB/USB ha proclamato lo sciopero regionale breve delle attività funzionali, compresi gli scrutini, che si svolgeranno, oggi e domani, in Calabria e in Emilia Romagna e il 14 e 15 giugno nel Lazio, in Campania, in Piemonte e in Sicilia - in tutte le altre regioni aderisce a quello dell'intera giornata proclamato dagli altri sindacati di base- nel rispetto della legge “ammazza sciopero” n° 146/'90.




Dall'altra parte, l'apparato della amministrazione, esclusi singoli casi, ha palesemente messo in atto un'opera tesa alla cancellazione e negazione di fatto del diritto di sciopero, costituzionalmente garantito. Suggestionati, forse, da certe circolari contro la libertà d'espressione dei lavoratori della scuola, o da certi appelli al crumiraggio di dirigenti sindacali “collaborazionisti” preoccupati di non poter controllare il movimento della scuola o, peggio ancora, dalle note ed istruzioni ai dirigenti divulgate dalla CISL su come scongiurare lo sciopero degli scrutini,troppi Dirigenti Scolastici stanno violando le leggi sistematicamente, dall'obbligo di non cambiare il calendario degli scrutini mettendo nei giorni di sciopero proprio gli scrutini delle classi terminali, all'obbligo previsto nella stessa 146/90 di comunicare all'utenza la proclamazione dello sciopero, le sue modalità di svolgimento, stesso obbligo per tutti i mezzi di informazione che stanno nascondendo, in gran parte, un fatto così importante per la scuola italiana.



Non ultima, l'intimidazione con informazioni false su una possibile precettazione o l'impossibilità di fare lo sciopero breve con una trattenuta pari all'effettiva durata dello sciopero (17,5 euro all'ora).



Stiamo assistendo ad una grande opera vigliacca di scaricare sui lavoratori le responsabilità dello sfascio a cui hanno portato questa povera nostra scuola e tanti, troppi Dirigenti Scolastici e burocrati ministeriali stanno già mostrando il vero volto della privatizzazione della scuola: arroganza, prepotenza per coprire la cancellazione del diritto all'istruzione e lo sfruttamento dei lavoratori.



Prima hanno negato il diritto di sciopero, poi di assemblea con il consenso di CGIL, CISL e UIL, ora neanche sopportano le “loro” leggi e i “loro” provvedimenti!



Invitiamo i lavoratori a continuare a segnalarci tutte le violazioni dei Dirigenti.



Non siamo più disposti a barattare posti di lavoro con i nostri stipendi sempre più precari, la nostra dignità con false promesse di meritocrazia.

 

 

Con lo sciopero difendiamo la scuola pubblica statale

il diritto all'istruzione e alla cultura per i figli dei lavoratori.
Con lo sciopero riconquistiamo la nostra dignità!